CICLO DI CONFERENZE ARCHITETTURE DELLA SALUTE: evoluzione del tipo
13 febbraio 2020 | ore 17.30
Aula 7 | Complesso di Santa Chiara - Alghero
CICLO DI CONFERENZE
ARCHITETTURE DELLA SALUTE: evoluzione del tipo
Aldo Lino
Aldo Lino, architetto per esclusione (di matematica, lettere e filosofia), professore per combinazione (architettonica e urbana), ai tempi giovane promessa nel paesaggio locale (degli architetti (eh...), insulari e peninsulari).
Il suo lavoro è stato pubblicato su diverse riviste e settimanali (Panorama, L’Europeo, Ottagono, Domus, L’industria delle Costruzioni, Vita Nostra, Archivi di Architettura, Quaderni oristanesi, D’Architettura, Quaderni del Corso di Progettazione della Facoltà di Ingegneria di Cagliari... ) e diversi libri (Muratore, Italia gli ultimi trent’anni; Masala, Architettura del Novecento in Sardegna; Lucchini, L’identità molteplice; Scaglione, Oltre i maestri; Atzeni, Sardinian young Architecture, ...). Tra le varie attività di progetto e costruzione si possono citare le case popolari a Solarussa e Oristano, il Centro sociale a Palmas Arborea, le torri campanarie a Nurachi e Villasimius, il Municipio di Ollastra, la palestra a Solarussa, il Parco termale a Sardara, il restauro di numerose chiese tra cui la Basilica di Santa Giusta, la Chiesa cattedrale di Bosa, il Duomo di Oristano e diversi oggetti di arredo domestico (una culla, un seggiolino, un appendiabiti, una sedia, una panchina, un tavolo, una cassetta per le lettere, un lume, ...).
Dopo aver infruttuosamente portato borse nelle università di Cagliari e di Sassari e aver cercato di essere all’altezza dell’Istituto Europeo del Design di Cagliari, luogo scomodo dove bisognava pensare in grande, attualmente insegna Progettazione architettonica, urbana e varie altre amenità al Dipartimento di Architettura di Alghero, raccontando degli altri ma non di se’.
Di scrittura avaro (Attorno alla storia, alla geografia, all’architettura; Le città di fondazione in Sardegna; La città ricostruita; Praga memories 1977), di parola scorrevole (numerose conferenze in diverse sedi universitarie sugli anni Cinquanta e i suoi protagonisti), instancabile animatore (Circolo di architettura, Aperitivi di architettura, Attività culturali del Dipartimento di Alghero, ...), armatore fallito, marinaio disponibile, pittore e fotografo a tempo perso per guadagnare tempo e qualche sorriso. Coltiva l’ambizione di imparare a suonare la tromba..
LE ARCHITETTURE PER LA CURA: progettare per umanizzare
Antonello Monsù Scolaro
Architetto e PhD, nel 1997 si laurea con lode in Architettura presso la Facoltà di Architettura di Reggio Calabri e dal 1998 al 2000 è assistente alla didattica dei corsi di “Materiali ed Elementi Costruttivi”, “Progettazione Esecutiva” e “Manutenzione edilizia e riqualificazione”. Dal 2001 al 2009, è funzionario architetto del Ministero per i Beni Culturali, con sede Sassari. Da giugno 2009 è ricercatore in Tecnologia dell’Architettura presso D.A.D.U. di Alghero e da novembre 2018 è professore Associato dello stesso settore. I suoi attuali interessi di ricerca riguardano la riqualificazione sostenibile del costruito; inoltre ha indagato le relazioni esistenti tra qualità spaziale, percezione e progettazione insieme agli utenti (evidence based design). Dal 2011 al 2014 è stato membro del gruppo di ricerca PRIN 2009 sui temi dell’Umanizzazione delle Strutture Sanitarie e degli edifici per la cura. Nel 2016, per l’ASP di Bologna, Giovanni XXIII ha coordinato il workshop per la riqualificazione del reparto sanitario assistito per anziani. Nel 2015 ha curato la pubblicazione “I colori dell’Umanizzazione” per i tipi di Altralinea. Dal 2013 è membro del Gruppo di Lavoro Igiene Edilizia della Società Italiana di Igiene Edilizia e membro della Società Italiana della Tecnologia dell’Architettura (SITdA).