Monumenti aperti | esposizione temporanea trasportabile a supporto della visita al Museo del Carcere di Alghero
Il laboratorio ‘animazionedesign’ del Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica UNISS e la Direzione della Casa di Reclusione di Alghero hanno da alcuni mesi attivato una collaborazione per la valorizzazione del museo del Carcere di Alghero. La collezione raccoglie documenti, divise, strumenti e utensili e altri artefatti – salvati dall’oblio dal generoso e paziente lavoro di alcuni operatori di Polizia Penitenziaria – ed è ospitata in una sezione storica dell’Istituto (la cui apertura risale al marzo del 1868), modellata sullo schema del Panopticon introdotto da Jeremy Bentham alla fine del XVIII secolo.
Dopo un esperimento didattico nel corso in 'Digital Design Media' del 3 anno in Scienze dell'Architettura e del Progetto-curriculum Design guidato dal Prof. Nicolò Ceccarelli, la collaborazione vede il laboratorio algherese animazionedesign impegnato nello sviluppo di soluzioni espositive integrative alla visita al Carcere in occasione dell’imminente edizione della manifestazione Monumenti Aperti.
Nell’ambito di un crescente interesse verso il tema ‘carcere’ in Sardegna, testimoniato da una varietà di iniziative recenti attorno a questa significativa componente della storia dell’isola, il museo del Carcere di Alghero – una delle attrazioni più visitate nelle ultime edizioni della manifestazione – presenta un’importante particolarità: è l’unico museo del suo tipo ad essere ospitato in una casa di reclusione pienamente funzionante. Questa ragione, assieme al non comune interesse che il sito genera – anche perché il museo è visitabile solo per Monumenti Aperti – ha nel recente passato prodotto rallentamenti, strozzature e lunghe code all’ingresso della struttura, che presuppone il riconoscimento e la registrazione dei visitatori.
Da qui l’ipotesi progettuale del nostro laboratorio, un intervento prototipale su misura, pensato per integrare i tempi di attesa con modalità espositive temporanee e portatili. Disposta immediatamente all’esterno della struttura di reclusione, la nostra proposta di un ‘museo da marciapiede’, è pensata per integrare e arricchire l'esperienza della visita prima, durante e dopo; e dentro e fuori l'edificio. Il progetto, in linea con le più attuali esperienze nel campo dell’exhibit design, non solo intende ovviare ai tempi morti peculiari della visita a un museo ‘nel carcere’, ma gioca proprio sull’attesa e l’aspettativa alla visita, mirando a trasformare in un valore aggiunto e un arricchimento proprio questo particolare tempo intermedio.
Il nostro ‘museo da marciapiede’ prende quindi la forma di un insieme modulare di ‘stazioni espositive’, ispirate dal porta-gavette (conservato nella collezione) con cui il rancio veniva trasportato all’interno dei raggi detentivi. Gli espositori che abbiamo realizzato, e che saranno disposti lungo la fila dei visitatori in attesa, sono modellati come una serie di contenitori portatili. Apparentemente uguali questi, una volta ‘aperti’, si dispiegheranno per svolgere funzioni espositive diverse, integrando elementi fisici, grafici, multimediali, e mettendo in scena alcuni temi chiave introduttivi alla visita.
Come consuetudine per Monumenti Aperti, la visita sarà guidata da giovani volontari, in questo caso gli allievi del Liceo Artistico Costantino di Alghero, oltre che dagli operatori della Casa di Reclusione e da alcuni studenti del Dipartimento di Architettura che hanno partecipato al progetto di allestimento.
Il progetto, a cura del Laboratorio animazionedesign del Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica, e realizzato in strettissima collaborazione con la Direzione della Casa di Reclusione di Alghero, nasce da un concept di Nicolò Ceccarelli e dal contributo progettuale esecutivo di Marco Sironi, che del progetto ha anche curato la grafica.