Neo-local Design

Neo-local design: Ripensare il Corallo (design Angela Boscani). Progetto per la valorizzazione degli scarti del corallo

Tema centrale nel quadro delle attività di ricerca del laboratorio animazionedesign del DADU, nonché della sperimentazione didattica nel campo del design, l’idea di un Neo-Local Design, muove da un insieme di condizioni peculiari della Sardegna, con la  convinzione che, per un’articolata serie di ragioni storiche, culturali e geografiche –  in una certa misura anche proprio per il suo isolamento –  l’isola abbia conservato un sistema di tradizioni legate a saperi antichi, sviluppatesi nel tempo in armonia con il suo ambiente, il suo territorio, i materiali e le lavorazioni locali.

Tale idea di 'locale’ qui corrisponde anche al permanere di reti sociali diffuse e delle relazioni che esse consentono, alla filiera corta del chilometro zero, a condizioni non comuni di qualità ambientale e di vita. 

Al centro del progetto Neo-local vi è dunque la ricerca di nuove, sensibili, capacità di ascolto, per mettere al centro di una nuova prospettiva di progetto la ricerca di un nuovo un equilibrio tra le potenzialità di innovazione insite nella cultura del design ed elementi quali l’equilibrio con l’ambiente e il territorio, i rapporti interpersonali e la vita di comunità, i saperi nuovi e antichi, ma anche la presa di consapevolezza della grande ricchezza che può essere portata da un ripensamento da quello che già c’è.

L’ambizione è la riscoperta per la Sardegna del valore rappresentato dal suo non aver mai interrotto una relazione fertile e profonda con la sua tradizione e con il suo territorio. E del poter giocare la carta di una cultura (l'artigianato, le arti applicate, l'agro-alimentare), materiale ed immateriale, che non solo è ancora ben radicata, ma che da tempo emerge con forza come uno dei veri fattori identitari di questa terra, facendosi espressione di un 'nuovo' molto interessante e attraente fin fuori dai confini regionali. La sfida è pensare per la nostra isola-regione di presentarsi come laboratorio in cui studiare modelli e pratiche con cui – senza nostalgie o sterili tentazioni localistiche – immaginare un futuro basato su un rapporto più equilibrato con il nostro l’intorno e riscoprire il valore della dimensione locale, in tutti i luoghi del mondo.